Fargo

Fargo – la serie e il film

Si è da poco conclusa la mini serie TV Fargo, ispirata all’omonimo film scritto e diretto dai fratelli Coen.

FargoNon è ancora certo se sarà rinnovata, seppur con trama e personaggi diversi, come sarà per True Detective, anche se il canale FX l’ha promossa come “serie limitata”. Fargo la serie è stata adattata per la televisione da Noah Hawley e co-prodotta dagli stessi fratelli Coen. Che dire? Cominciamo con un “wow”! E poi, random: fotografia, recitazione, intreccio, ingegno, suspense, umorismo, sarcasmo, grottesco, tragicomico, cast. Egregi! Insomma, si sarà capito che l’ho amata, ne sono rimasta affascinata in un crescendo di coinvolgimento, finendo per cadere preda del sublime Martin Freeman, l’attore che impersona Lester Nygaard. Le sue sole espressioni facciali sono una mappa rugosa e contorta in cui ogni rivolo spalanca un universo semantico.

Fargo è il teatro dell’assurdo, porta alle estreme conseguenze ogni filone narrativo, gioca sul non senso e sul surrealismo mescolandoli alla più piatta quotidianità. E tutto ciò che può fare lo spettatore è farsi irretire dall’assurdità, stranamente mescolata alla suspense, e seguire fino alla fine il rovinoso precipitare dei protagonisti.

Lester Nygaard Fargo

Ma in questo teatro dell’assurdo, a ben pensarci, ci ritroviamo le più comuni tipologie di esseri umani, i buoni non tanto buoni, i cattivi non tanto cattivi, i fifoni, gli stupidi, gli accasati, i temerari, gli ostinati, i finti bulli. Ogni personaggio è sapientemente costruito per raccontare una storia. E sotto ogni storia, c’è un unico fil rouge che scorre come comune denominatore: l’equivoco.

Mi sono approcciata a questa serie TV senza pretese, perché non avevo visto il famoso film, e questo è stato un vantaggio perché l’ho apprezzata scevra da ogni aspettativa, senza immaginare come potesse andare a finire o senza anticipare la trama. Solo dopo ho visto il film, e lo so che i puristi del cinema mi odieranno, ma io ho trovato la serie di gran lunga migliore del lungometraggio. E pazienza se il film è scritto dai fratelli Coen. La serie è un lavoro di precisione, attenzione, cura dei dettagli e sviluppo dell’intreccio, che sinceramente non ho trovato così tanto nella versione cinematografica. Per carità, non sto parlando male del film, l’ho trovato un bel film, ben fatto, con delle belle trovate e un grandissimo cast, ma a confronto con la serie (per me) sbiadisce. È come se il film fosse la serie in potenza, come se contenesse il potenziale di quello che poi è stato sviluppato nella serie. Sono sicura di star attirando le peggiori critiche degli amanti del cinema d’autore (pur essendo anche io un’estimatrice del cinema dei “grandi”), ma devo dire che ho trovato Fargo il film leggermente “virtuosistico”, eccessivamente calcato sul non senso, sulla stupidità gratuita dei personaggi, che invece è molto meno gratuita e più stratificata, ma soprattutto più motivata, nella serie. Dopo Lester, ho amato il personaggio di Molly Solverson (interpretata da Allison Tolman), la cui arguzia è indossata con così tanta noncuranza e trasandatezza da lasciare stupiti di fronte ai suoi successi. Lo stesso non si può dire, nel film, per il personaggio di Marge Gunderson (la grandissima Frances McDormand): benché ostinata e perseverante, arriva quasi per caso ai suoi successi.

Fargo main cast

Sto facendo dei raffronti a livello narrativo, di trama, sia chiaro. E forse, lo ammetto, è un po’ scorretto perché è ovvio che, purché sia ben fatta, una serie TV ha più tempo, rispetto a un film, per poter sviluppare un tema e tutte le sue derivazioni, per andare a fondo e non lasciare inesplorato nemmeno il minimo dettaglio. E ammetto anche che probabilmente l’aver visto il film in un secondo momento mi abbia potuto influenzare in qualche modo, come sarebbe avvenuto, invece, se al contrario avessi visto prima il film. Chissà?! È pur vero, però, che una serie TV avrebbe anche potuto rovinare la memoria del film, non rendergli onore, “violentarlo”. E decisamente non è questo il caso. Anzi, Fargo la serie ha solo aggiunto pregio e spessore ad un concept veramente geniale.

Un commento a parte lo merita il cast tutto di Fargo la serie, tra cui troviamo un glaciale Lorne Malvo (Billy Bob Thornton), un impacciato Gus Grimly (Colin Hanks), un inconcludente Bill Oswalt (Bob Odenkirk), un’arguta e posata Molly Solverson (Allison Tolman) e, come detto, un camaleontico Lester Nygaard (Martin Freeman). Tutti davvero eccellenti, e degni di tener testa al cast di Fargo il film.

Lester NygaardPer concludere, un elemento davvero notevole e distintivo, sia nel film che nella serie, è l’aver trattato un tema assolutamente scontato, trito e ritrito nel cinema e nella TV americani, e cioè degli omicidi in un paesino della periferia isolata degli Stati Uniti. Cosa di più semplice e banale? Eppure, tanto i fratelli Coen, quanto Noah Hawle, sono riusciti a trasformare un plot piatto in uno scenario multiforme e variegato. Da vedere entrambi, serie e film, decidete voi l’ordine. Qui il nostro aperitivo.

Ps. Colonna sonora spettacolare, tanto del film quanto della serie!

E voi che ne pensate? Vi è piaciuto più il film o più la serie? Credete che sia stato reso onore al film?

 

Valeria Susini

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Lola23

Lunatica, incasinata, perennemente indecisa, una ne faccio e mille ne penso. Quattro elementi chiave della mia vita: Famiglia, Mare, Etna, Scrittura. Le serie TV sono il Quinto Elemento, una vera e propria dipendenza, meglio farsene una ragione. Le mie preferite? Non chiedetemelo! Vabbè, ve ne dico 3: Six Feet Under, The Wire, Treme... Mad Men! Ah sono 4... Ve l'ho già detto che non so decidere?
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