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ItaSA al Cinema: Box Office 01-04/01

Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata agli incassi cinematografici. La rubrica è curata da Emanuele Di Porto per Sentieri Selvaggi.

USA:
Il primo week-end del 2015 è stato trainato non tanto da The Battle of the Five Armies ma dall’ottimo rendimento di Into the Woods della Disney e da quello di Unbroken di Angelina Jolie. Il kolossal di Peter Jackson non ha salvato la Warner Bros e lo studio è andato incontro alla sua peggiore prestazione complessiva dal 2007.
La lotta per il primato sulle quote degli spettatori ha premiato la 20th Century Fox e la sua affermazione è emblematica del particolare momento hollywoodiano: la major non aveva mai vinto negli ultimi quindici anni, non centrava il podio dal 2010 e le sue entrate totali non erano mai andate oltre il sesto posto. La chiave della sua vittoria non è stata tanto la capacità di aver imposto un mattatore, quanto quella di aver messo a segno dei piccoli successi ed essere stata l’unica ad aver piazzato otto titoli sopra ai cento milioni di dollari. Il suo exploit sarebbe stato persino superiore se la Dreamworks non fosse andata incontro a una delle sue congiunture più disgraziate e se The Secret of the Tomb avesse rispettato le attese natalizie.
La Disney ha piazzato i colpi migliori con Guardians of the Galaxy e The Winter Soldier, ma ha pagato l’anno sabbatico della Pixar e non ha rafforzato i marvel-movie con una produzione interna all’altezza della situazione. Big Hero 6 ha mostrato i muscoli nel campo dell’animazione e Into the Woods è andato molto bene in quello del musical, ma tutto il resto non è stato sufficiente a conquistare il primato.
Il 2014 è stato particolarmente ingeneroso con i sogni di gloria della Lionsgate e ha sconfessato i suoi numeri degli ultimi due anni. Lo studio ha assimilato la Summit Entertainment ma non ha mostrato il suo stesso fiuto. I, Frankenstein e The Legend of Hercules sono stati dei disastrosi flop invernali e anche Mockingjay Part I ha perso molto rispetto a Catching Fire. I passi in avanti nello young-adult come Divergent e il bottino di John Wick non sono stati eclatanti e non hanno lasciato un’impronta decisiva.
La Paramount si è stabilizzata dopo le pesanti ferite che hanno seguito la fine del sodalizio con la Marvel, e la tenuta dei suoi volumi complessivi è ancora più incoraggiante se si tiene conto che Age of Extinction è stata la delusione più forte di tutta la sessione estiva. Lo studio ha recuperato con la resurrezione di un franchise come Teenage Mutant Ninja Turtles e i buoni riscontri di Interstellar di Christopher Nolan.
The Imitation Game con Benedict Cumberbatch e Keira Knightley approfitterà delle grandi capacità diplomatiche della Weinstein e di un’attenzione sempre più estesa del pubblico.
Inherent Vice di Paul Thomas Anderson è alla ricerca di una distribuzione più capillare, e la mostruosa media per sala di American Sniper di Clint Eastwood potrebbe inserirsi in una lotta in cui i pronostici iniziano a delinearsi con chiarezza.

USA

ITA:
Il mercato italiano è in difficoltà da anni, ma ha salvato i conti dell’abbuffata natalizia con la celebrazione di una nuova stella: Alessandro Siani. L’esordio di Si accettano miracoli è stato un trionfo che lo ha proiettato al primo posto con più di sette milioni di euro e gli ha regalato un incremento di tre milioni di euro rispetto al suo primo film del 2013.
Le stime finali autorizzano a pensare a un cumulativo che supererà i quindici milioni e che gli permetterà di superare Il ricco, il povero e il maggiordomo di Aldo, Giovanni e Giacomo. Il trio non si presentava nelle sale dal 2010 e il loro ultimo film chiuderà intorno ai quindici milioni, mentre il precedente aveva raccolto ventuno milioni.
Il panorama generale del cinema nazionale non può più confrontarsi con quei numeri e in questo contesto questi numeri sono indizio di ottima salute e di grande affidabilità.
Aldo, Giovanni e Giacomo sono sopravvissuti al vuoto enorme che ha lasciato il cinepanettone: la formula invincibile di Aurelio De Laurentiis non ha retto all’abbandono di Christian De Sica e di Neri Parenti. Il nuovo format non aveva funzionato e la scelta di affidarsi soltanto a Lillo e Greg e alla regia di Volfango De Biasi non ha pagato davanti ai sei milioni di Un Natale stupefacente.
La marcia sontuosa di Si accettano miracoli dovrebbe ribaltare l’esito della sfida tra la commedia tricolore e l’offerta dei blockbuster americani: il suo arrivo ha messo in discussione la vittoria de La battaglia delle cinque armate di Peter Jackson.
Il capitolo finale della saga de Lo Hobbit ha cancellato la parziale delusione dei dodici milioni de La desolazione di Smaug e ha ottime possibilità di agganciarsi ai sedici milioni di Un viaggio inaspettato.
I kolossal hollywoodiani hanno pagato il buco dei film d’animazione e gli otto milioni di Big Hero 6 non bastano.
La vera notizia che arriva da oltreoceano sono i cinque milioni e mezzo di American Sniper di Clint Eastwood: il nuovo film del cineasta americano ha tenuto testa al protagonista assoluto del week-end e in pochi giorni ha pareggiato i suoi standard abituali.

ITA

Buona settimana e alla prossima!

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Tita0188

Blogger di ItaSA da luglio 2014, dipendente seriale con un debole per il British (English do it better!), poco propensa a navicelle spaziali,alieni, post apocalittici e supereroi. Per il resto del tempo mi occupo di pubbliche relazioni e scrivo qua e là sul web e non solo. Sono una pigra cronica e, oltre alle serie Tv, amo leggere, viaggiare, cinema e teatro.
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