La domanda che ci poniamo oggi è: meno episodi vogliono dire una serie migliore?
L’articolo che segue contiene spoiler minori della quarta stagione.
È recente la notizia della deci
sione del canale CBS di rinnovare Person Of Interest per una quinta stagione composta non dai consueti ventidue o ventitré episodi ma bensì da tredici; una quantità di episodi che ricorda più una serie cable che una broadcast, oppure una così detta “limited series”, se non una serie vicina alla conclusione.
Sarà proprio questo il caso di Reese, Finch, la Macchina e tutti gli altri? Al momento non ci è dato saperlo, dato che dalle notizie disponibili pare che CBS stessa sia indecisa al riguardo ma, malgrado ciò, dovendo fare un pronostico in merito io propenderei per il sì basandomi su diversi fattori:
- La scelta è molto inusuale per un network di questo tipo e difficilmente può preannunciare qualcosa di diverso dall’imminente conclusione.
- Gli ascolti hanno avuto un trend negativo, soprattutto quelli del season finale.
- Il livello qualitativo della serie sembra iniziare a sentire il peso degli anni, dato che POI è già arrivata al suo quinto anno di vita, numero al quale molti altri “colleghi” neanche si avvicinano o in prossimità del quale molti altri chiudono o si apprestano a farlo.
- La spinosa questione dei guadagni che, per quanto possa essere brutto dirlo, sono sempre la ragione principale dietro le scelte di qualunque network e che, in questo caso, potrebbe giocare un aspetto decisivo, in quanto a produrre la serie in questione non è la stessa CBS ma Warner Bros, garantendo quindi ricavi inferiori al canale che la trasmette.
Tutti questi elementi mi danno da pensare che, ebbene sì, secondo me la prossima sarà l’ultima stagione di Person Of Interest. Ovviamente l’ultima parola sarà di CBS quindi, per chi brama ulteriori stagioni di numeri rilevanti e non, non disperatevi perché non c’è ancora niente di certo.
L’intenzione di questo articolo, però, sarebbe di soffermarci non sul possibile esito della situazione ma piuttosto su cosa sarebbe “giusto”, per preservane la qualità. La decisione di accorciare gli episodi di una stagione non è molto consueta ma, ciononostante, esistono altri episodi del genere che possiamo usare per fare un confronto. Ad esempio è stata infatti già tirata in ballo numerose volte, in merito proprio alla questione, The Mentalist, serie della stessa CBS, che si è vista ridurre sensibilmente gli episodi della sua settima nonché ultima stagione.
Rimanendo sempre in tema di serie broadcast con numero di episodi ridotti è difficile non farsi venire in mente Lost (ABC) e Prison Break (FOX). Entrambe hanno subito una notevole riduzione di puntate a causa del celebre sciopero degli sceneggiatori del 2007-08 che ha costituito un grandissimo problema per innumerevoli produzioni. Le due serie in questione hanno però riscontrato un destino diverso una volta che lo sciopero si è concluso.
La decisione di ridurre gli episodi della quarta stagione di Lost rispetto alla solita ventina era già stata presa e lo sciopero ha solo lievemente diminuito la quantità di episodi, prova ne è anche la decisione di non tornare alla consueta ventina di episodi nelle seguenti due stagioni ma di rimanere sui decisamente più abbordabili sedici, scelta che però non sembra aver preservato granché la qualità della serie. Discorso diverso per Prison Break, che alla sua terza stagione si è vista quasi dimezzata il numero di episodi proprio come Lost ma che l’anno seguente è tornata al numero solito, salvo chiudere proprio alla quarta stagione. Anche in quel caso la qualità aveva chiaramente subito un duro colpo già a partire dalla terza stagione ridotta ma nella quarta il calo è stato addirittura più evidente.
Questo ci fa capire che non è tanto automatico pensare che numero di episodi ridotto significhi una serie migliore. Ma, pensandoci, quanto peggio sarebbero potute andare le cose se avessimo assistito a delle stagioni piene di queste serie che, almeno secondo una nutrita parte dei suoi fan, da quel punto in poi hanno subito una netta discesa? Probabilmente molto, molto peggio di quanto effettivamente siano andate. Person Of Interest condividerà la stessa sorte? Ovviamente non si potrà giudicare fino a quando non si vedrà il prodotto finito, questa serie non ha ancora subito un calo evidente quanto quello delle serie appena citate, ma per ridurre i possibili danni avviarsi alla conclusione non sembra essere una cattiva idea.
Su Twitter sta prendendo piede sin dall’annuncio della CBS dei tredici episodi l’hashtag “#13IsNotEnough” (#13NonSonoAbbastanza), ma ne siamo davvero sicuri? Pur avendo diverse questioni di cui occuparsi, tra cui la risoluzione della questione Macchina/Samaritan e la situazione di Shaw, è davvero appropriato sostenere che tredici episodi non siano più che sufficienti per portare ad una giusta conclusione queste storyline e, eventualmente, l’intera serie? O forse si tratta di una presa di posizione dettata più che altro dall’affetto che molti provano per Person of Interest?
C’è chi sosterebbe che i classici “casi settimanali” abbiano lasciato diverse storie e personaggi in sospeso e che debbano esseri ripresi per concludere totalmente la serie, ma dare un senso compiuto a piccoli archi narrativi e a personaggi chiaramente minori sono motivi sufficienti per voler proseguire ulteriormente? Non si rischia, invece, di esagerare? Potrebbe non esserci una storyline più adatta di quella attualmente in corso per chiudere tutto il ciclo di Person Of Interest. Vale davvero la pena di correre il rischio di minare potenzialmente la buona conclusione della serie “solo” per concludere totalmente delle storie minori? Un entità oggettiva e logica quale la Macchina probabilmente risponderebbe di no. E voi?
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