Curiosità

Sotto-Titolo: Charmed, Legit, Rectify

Con questo nuovo incontro, rispondiamo ad altre tre richieste venute direttamente da voi, quindi grazie a Chris, Pilon89ias e Manupelli

Non mi dilungo in altre spiegazioni ma inizio subito a parlarvi dei tre titoli scelti dai nostri utenti.

Charmed: parliamo di quella serie conosciuta in Italia con il titolo Streghe e che ha avuto un successo enorme non solo nel nostro paese ma in tutto il mondo. Quando parlo di successo enorme intendo, oltre alla distribuzione internazionale e ai tanti premi vinti, anche un merchandising che si espande dai videogiochi alla letteratura, ai comics, all’oggettistica (non vorrei sbagliarmi ma ho un vago ricordo di un album di figurine mai finito).
Ma torniamo al titolo. La parola “charmed” tradotta dall’inglese significa “incantato, ammaliato”.
La serie segue quattro sorelle (tre inizialmente, poi se ne scoprirà una quarta) conosciute come “Charmed Ones”, le più potenti streghe buone di tutti i tempi.
Il titolo che conosciamo in realtà è una “seconda scelta” poiché inizialmente la creatrice, Costance Burge, suggerì di intitolare lo show House of Sisters ma l’idea fu rigettata e venne scelto il titolo che noi oggi conosciamo.
Charmed-Season-4-Dvd-Cover-Made-By-Chibiboi-charmed-1410721-1471-1000Anche la grafica del titolo è stata soggetta a mutamenti. Il logo utilizzato durante le prime due stagioni ma mantenuto poi sui prodotti di merchandising, presentava la scritta “Charmed” sottolineata e al di sopra un simbolo chiamato  “trihorn” o, nella simbologia Wicca, “Triplo corno di Odino”.
A partire dalla terza invece, il simbolo presente nel logo, alle spalle del titolo, è una “triquetra” che nella simbologia celtica rappresentava una divinità femminile tripla (come tre sono le nostre sorelle).
Curiosità: nonostante quello che si pensa, le streghe della serie non aderiscono completamente alle leggi della Wicca ma seguono una mitologia in gran parte inventata.

 

Legit: ci sono titoli che nascondono insidie, storie di cambiamenti, doppi sensi ma non è questo il caso.
Gli autori si sono ispirati alla parola inglese “legit” che tradotta significa “legale, lecito”.
Il protagonista della serie è Jim Jefferies che, arrivato ormai a metà dei suoi 30 anni, cerca di rendere la sua vita e la sua carriera più “legali” (legit, appunto), incoraggiato e aiutato dall’amico Steve e dal fratello di quest’ultimo, Billy, affetto da distrofia muscolare.
Colloquialmente e con un aumento di popolarità sempre crescente, in America il termine “Legit” viene utilizzato anche come abbreviazione di “legitimate” (“legittimo”) o come un moderno sinonimo di “forte, figo” ma anche “ammalato” “stretto, duro” o ancora ” stupido, idiota”.
Se guardiamo il logo della serie, il titolo viene reso come se fosse scritto con una bomboletta, rimando sia allo slang di strada, sia al comportamento poco ortodosso del protagonista, sia a qualcosa di non “legit”.

 

Rectify: in inglese: “rettificare, correggere”.
Il titolo gioca su questa domanda inespressa: può un uomo che è stato per 19 anni nel braccio della morte con l’accusa di avere violentato e ucciso la fidanzata del liceo, tornare nel suo paese natale e correggere la propria vita?
Il “rettificare” rappresenta anche il mutamento di una decisione: la pena di Daniel è stata per l’appunto rettificata, corretta. Ciò non vuol dire che non sia colpevole.
Dice Ray McKinnon (creatore della serie) durante un’intervista:

(…) Sono interessato al narcisismo, alle dinamiche famigliari, a come i sistemi possono convincere le persone quando guardano delle prove, a come le persone possano convincere gli altri che quella è la cosa giusta da fare.

Alla domanda:

Quale sarebbe stato un titolo alternativo per Rectify? 

risponde scherzando con:

Could I have a room with a view?

giocando con il titolo del film di James Ivory A Room with a View (Camera con Vista) ed effettivamente all’inizio vediamo Daniel attraverso una finestra della prigione. Ma anche, ipotizzo io, giocando con uno dei pochi desideri che può avere un carcerato nel braccio della morte: una finestra attraverso cui guardare fuori.
Guardiamo adesso la grafica del titolo: la parola RECTIFY è tronca sia all’inizio che alla fine, così come lo è la storia che ci accingiamo a guardare. Manca un inizio: è vero infatti che Daniel è stato incarcerato e rilasciato ma non sappiamo chi ha davvero commesso l’omicidio e quindi come, e a causa di chi, la vita del nostro protagonista sia cambiata e in un qualche modo ricominciata; alla storia manca anche un finale poiché noi vediamo solo una porzione della sua vita e di quella delle persone che gli stanno attorno.
Inoltre, quello che vediamo nitidamente di questa scritta (supponendo sempre che simboleggi la storia che stiamo osservando) è la parte centrale e non l’inizio e la fine: sappiamo per deduzione logica che c’è stato un prima e un dopo, così come la R ha un inizio e la Y ha un fine. Quello che vediamo sullo schermo e ancora prima capiamo dalla scritta, sono i sei giorni di vita di Daniel che stiamo seguendo, dando per scontato un suo passato e un suo futuro.

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Marta2706

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