Qualcuno non lo sa, ma nel 2063 inventerò il motore a curvatura, fortuna che ho scoperto come evitare di fare la fine di un chicco di mais nel microonde.

Ok, un po’ di storia per i meno geek: nel 2063 Zefram Cochrane trasforma un missile Titan nella Phoenix, la prima astronave terrestre capace di superare la velocità della luce. Questo evento porta i vulcaniani a prendere contatto con i terrestri e… potete scoprire il seguito guardandovi Star Trek, però pare che in realtà ci sarebbe qualche problemino.

Su New Scientist è stata infatti pubblicata una ricerca che afferma che Zefram Cochrane sarebbe finito arrosto.
Il problema sta nella teoria della relatività speciale di Einstein: il sottile strato di gas di idrogeno che permea lo spazio interstellare verrebbe trasformato in un intenso fascio di radiazioni in grado di uccidere un uomo nell’arco di pochi secondi e di distruggere la strumentazione dell’astronave.

E non finisce qui!

Stando a William Edelstein della Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimore, Maryland, il rado gas interstellare dovrebbe preoccupare l’equipaggio di un’astronave molto più di uno sparviero klingon che esce dall’occultamento.

La realatività speciale descrive come lo spazio e il tempo vengano distorti per gli osservatori che viaggiano a velocità differenti, per l’equipaggio di un’astronave che si avvicina alla velocità della luce lo spazio interstellare apparirebbe molto compresso, facendo così aumentare il numero di atomi di idrogeno che colpiscono lo scafo.

A una velocità superiore a quella luce l’effetto sarebbe simile a quello del mettersi in piedi in mezzo all’LHC (Large Hadron Collider), avete presente l’oggetto che avrebbe dovuto creare un buco nero sotto la Svizzera?
Ebbene, la quantità fatale di radiazioni per un essere umano è di 6 sievert, ma i calcoli di Edelstein mostrano che l’equipaggio della nave riceverebbe una radiazione di oltre 10.000 sievert nell’arco di un secondo.

Edelstein ha presentato le sue ricerche qualche giorno fa alla riunione dell’American Physical Society a Washington, chissà se qualche trekker gli ha obiettato qualcosa…

fonte: http://scifiwire.com