FX

Back to the Past: The Shield

Mettete i giubbotti antiproiettile, che oggi andiamo a fare un giro a Farmington…

Per il nostro nuovo appuntamento con la rubrica Back to the Past, la rubrica che vi (ri)presenta le serie cult ormai finite ma mai dimenticate, oggi ci addentriamo in una delle serie più crude e belle degli anni 2000. Ovviamente non ci saranno spoiler, proprio perché chi non l’ha ancora vista possa, con questo articolo, prendere in considerazione l’idea di recuperarla… Quindi, benvenuti a Farmington!

cast

I protagonisti

LA SERIE

StrikeTeamcard

Lo Strike Team è stato qui!

Creata da Shawn Ryan (Lie to Me, Terriers, Last Resort) e andata in onda su FX dal 2002 per sette stagioni, The Shield è una serie drama che narra le vicende di una divisione sperimentale della polizia di Los Angeles che opera in un distretto fittizio chiamato Farmington (a cui spesso i protagonisti si riferiscono come The Farm, la fattoria). Questa divisione usa come base operativa una chiesa sconsacrata che viene chiamata The Barn (il fienile) e al suo interno opera un gruppo di detective specializzati nella lotta alle gang che infestano Farmington, lo Strike Team. Ed è proprio lo Strike Team il vero protagonista del telefilm. Capitanato dal detective Victor Samuel “Vic” Mackey (Michael Chicklis) e composto, nel suo nucleo principale, dai detective Shane Vandrell (Walton Goggins), Curtis Lemansky (Kenneth Jhonson) e Ronnie Gardocki (David Reese Snell), lo Strike Team ha come missione quella di tenere pulite le strade di Farmington, in una continua lotta al crimine davvero senza esclusione di mezzi, ma anche quella di approfittare della propria posizione nell’ecosistema criminale per guadagnare un “anticipo sulla pensione”. Scopriremo ben presto, infatti, che in un mondo come quello non esiste la dicotomia buono o cattivo, in nessuna occasione e in nessun ambiente. Non nella polizia, non nel crimine, nè tantomento in politica. Intorno ad essi si sviluppano, durante le sette stagioni, una miriade di sotto-trame, sia lavorative che personali, e si apre il campo a un’enorme quantità di guest star incredibili, quali Glenn Close (che interpreta magistralmente una detective per tutta la quarta stagione) e un colossale Forest Whitaker. Inoltre, per i fan di Sons of Anarchy, i volti noti sono tantissimi, come vi avevo riassunto in questo articolo, complice il fatto che Kurt Sutter, il creatore di SAMCRO, è stato co-produttore, co-sceneggiatore e regista anche di The Shield (e interpretando anche lì, come in SOA, un personaggio minore ma colossale nel suo disagio).

Sospettato: Vorrei vedere un mandato.
Vic Mackey: E io vorrei vedere Anna Kournikova nuda su un materasso ad acqua.

the-shield-mobile-wallpaperCome anticipato, la forza di questa serie sta nel suo cinismo. Il fatto che lo Strike Team sia ispirato ad una divisione della polizia di L.A. che esiste veramente (la Rampart Division CRASH unit), che alla fine degli anni ’90 è stata coinvolta in uno scandalo che la accusava di metodi non ortodossi e corruzione, ci fa capire che non stiamo parlando di un mondo astratto. Non è Wonderland, è Los Angeles. E’ una delle serie più crude che abbia mai visto, i pochi spiragli di buonismo vengono trucidati senza pietà dopo pochi minuti, i personaggi sono capaci di brutture che nemmeno avevate mai immaginato, e poco importa che siano detective, padri e madri di famiglia. La lealtà, sebbene agognata e ostentata dai gruppi rappresentati, legge o crimine che sia, non è che un’illusione che svanisce come nebbia di fronte al guadagno personale. Le alleanze si basano solo sul ricatto, e quindi l’arma più potente in questo ambiente sono i segreti sporchi che, non mentiamoci, tutti hanno. Poi, non ultimo, la gente muore. Muoiono a chili. Muoiono i bambini, le donne, i poliziotti, i cattivi, la gente comune, i politici. E non sembra ci sia una fine, mai. E gli autori non hanno paura nemmeno di far morire quelli a cui i telespettatori si sono affezionati. La storia va avanti, poche lacrime e molta consapevolezza che questa è la legge della strada.

Vic Mackey: Salve, sono il detective Vic Mackey.
Poliziotto:  Questi sono i suoi uomini?
Vic Mackey: Dipende. Che hanno fatto?

 

A conferire ad una serie già verosimile di suo un’ulteriore aurea di realismo ci pensa la regia, con uno stile volutamente grezzo, telecamera singola in movimento e montaggio che volutamente rassomiglia a un documentario. Le colonne sonore sono prese dalla strada, con molto hip-hop, ma non mancano i classici rock o country nè il pop di massa, spesso ascoltati dai personaggi in macchina alla radio. La sigla, abbozzata nella sequenza iniziale e completa nei titoli di coda, è “Just Another Day” di Vivian Ann Romero, Ernesto J. Bautista e Rodney Alejandro. La stessa sequenza dei titoli di testa è discretamente psichedelica con scene della puntata intervallate da campi neri col nome degli attori in bianco, ma con l’audio della puntata che prosegue come niente fosse.

LA CRITICA

The_shield_glennclose

Glenn Close interpreta il capitano Rowling nella quarta stagione

La serie è stata ritenuta abbastanza unanimamente un capolavoro della TV. Metacritic.com assegna alla prima stagione un punteggio di 92/100 e alla settima 85/100, garantendo così un rendimento talmente stabile da essere raro in un prodotto televisivo. Il Time l’ha inclusa nella lista delle 100 serie TV migliori di sempre, terminando la recensione con “nessuna serie TV vi farà venire così tanta voglia di pulire col Glassex lo schermo della televisione a fine episodio”, giusto per ribadire la crudezza dello show. Entertainment Weekly l’ha collocata all’ottavo posto tra le 10 migliori serie degli anni 2000. Per quanto riguarda i riconoscimenti The Shield ha vinto un Golden Globe per la prima stagione come Miglior Serie TV Drama e Michael Chicklis ha vinto un Emmy e un Golden Globe come Miglior Attore Protagonista in una Serie Drama, mentre le nomination si sprecano, in tutti i premi sia minori che maggiori.

In Italia la serie è andata in onda dal 2004 al 2010 su Italia 1, ovviamente in fascia protetta alle 23, ci mancherebbe, che chi lo sente il MoiGe altrimenti. Con una scelta bizzarra ma comune per le reti italiane venivano trasmessi due episodi per volta, costringendo quindi i telespettatori a fare le ore piccole. Inoltre, come se non bastasse, leggo in giro per la rete che sono stati operati, per motivi di tempo di trasmissione più che per censura, numerosi tagli ad alcune puntate salienti. In alternativa è stata trasmessa doppiata sul canale satellitare AXN a partire dalla sesta stagione.

Per questo appuntamento è tutto, vi lascio con un promo della prima stagione e un consiglio: guardatela!

The following two tabs change content below.

Lisina

Anestesista rianimatrice di professione, traduttrice e blogger per passione. Appassionata di serie TV per lo più crime, ma anche drama, odio le comedy e non guardo serie medical per scelta religiosa. Se mi torturaste costringendomi a dire LA mia serie preferita probabilmente risponderei Sons of Anarchy. Sono stata definita power user e board game geek. Proudly su ItaSA dal 2008.
Torna su