ItaSA è lieta di presentarvi la nuova miniserie targata HBO Show Me a Hero.
TRAMA
Yonkers, fine anni ottanta, un mandato federale impone l’abolizione della segregazione razziale attraverso la costruzione di case popolari nella zona ricca e a maggioranza bianca della città. Questa decisione scatena inevitabili proteste tra la popolazione, ad approfittarne è il giovane ventottenne Nick Wasicsko (Oscar Isaac) che, grazie alla sua posizione contraria a questa sentenza, diviene sindaco di Yonkers superando il veterano Angelo Martinelli (James Belushi).
PRIMA IMPRESSIONE
Un nome, una garanzia: David Simon. Dopo The Wire e Treme, lo scrittore e produttore americano ci regala un’altra perla. Uno spaccato di vita reale, anche perché basata sul saggio del 1999 scritto dall’ex giornalista del New York Times Lisa Belkin, dell’ America di fine anni ottanta. Un cast d’eccezione, oltre ai già citati Isaac e Belushi troviamo: Alfred Molina, Jon Bernthal, Winona Ryder, Bob Balaban e tanti altri. Un racconto semplice, senza filtri o grossi colpi di scena, che punta alla complessa caratterizzazione dei personaggi e alla narrazione della disgregazione politica di quegli anni con in sottofondo l’immancabile Bruce Springsteen.
QUESITO
Forte delle due sicurezze: HBO e David Simon, sono tentata dal non pormi domande e buttarmi a capofitto nelle seguenti parti del drama. La prima parte è stata sicuramente introduttiva di tutti i personaggi e ci ha iniziato al tema principale della miniserie. Nelle prossime puntate mi aspetto un approfondimento di tutti i personaggi, anche quelli secondari, accompagnato da una descrizione attenta e pungente del più che mai attuale – in America e non solo – argomento della segregazione razziale. Quindi, più che un quesito, la mia è una quasi certa speranza.
VERDETTO
Se vi piacciono i lavori di Simon non potete certamente perdere questa sua ultima fatica. Consiglio a chi invece non conosce lo scrittore americano, di dare a questa miniserie in sei parti una chance. Non aspettatevi azione e colpi di pistole, preparatevi a un viaggio nel subdolo cinismo politico e nella miseria economica delle periferie ghettizzate, il tutto raccontato con un immancabile tocco giornalistico. E forse qualcuno, improvvisamente catapultato a fine anni ottanta, si accorgerà che in realtà niente è cambiato.
Vi lascio, come sempre, con il promo e con i sottotitoli della prima parte, targati ItaSA.
Tita0188
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