Un giorno ho letto una recensione di una webseries e ho deciso di dare un’occhiata, le serie web vengono fatte di norma con bassissimi budget e a volte nascondono delle vere e proprie chicche.
Arrivavo così sul sito di Lumina e, incuriosito dal pilot, ricordo di aver guardato tutti gli episodi uno dietro l’altro.
Da lì l’idea di portare la serie su ItaSA e la mail a Jennifer Thym, la creatrice della serie.
Dopo aver collaborato con Jennifer realizzando i sottotitoli per le 9 puntate della prima stagione di Lumina (un grazie a mezzi per l’aiuto) è nata l’idea dell’intervista, Jennifer ha infatti gentilmente risposto ad alcune domande in esclusiva per ItaSA.
zefram cochrane: Raccontaci qualcosa di Jennifer Thym, chi è? E come è diventata sceneggiatrice e regista?
Jennifer Thym: Mi sono sempre piaciuti i film e sin da piccola volevo diventare una regista, ma non sono andata a scuola di cinematografia per portare avanti questa idea, e intanto il tempo passava.
Ho sempre disegnato e scritto storie, ma non le ho mostrate a nessuno dopo il college. Anni dopo, avendo sempre l’idea di fare la regista, mi sono trasferita a Hong Kong e ho pensato, perché non trovare un modo di farlo?
Negli ultimi anni la tecnologia si è sviluppata moltissimo, è veramente possibile farsi un film da soli.
Prima bisognava avere quantomeno degli amici in una scuola di cinematografia che avessero accesso alle attrezzature, anche le videocamere portatili erano poco diffuse.
Oggi siamo agli antipodi: puoi fare un video col tuo cellulare!
zc: Perché Lumina, e perché una serie web?
JT: Volevo fare un film che potesse essere visto subito, una storia bella e strana che mi riflettesse ma che potesse anche essere d’esempio di cosa si può fare con pochi soldi. In un certo senso “Lumina” è stata la mia scuola di cinematografia personale.
È stata la prima volta che ho affrontato veramente il processo dall’inizio alla fine, è stato a volte frustrante e a volte esilarante.
zc: Lumina ha un che di magico, ti piacciono fantasy eo fantascienza?
JT: Adoro sia fantasy che fantascienza, ma il mio genere preferito in assoluto è quel cyberpunk degli anni ’80 che ha avuto breve vita. Scrittori quali Pat Cadigan, William Gibson, Lewis Shiner, e Neal Stephenson hanno dato forma a questa epoca di narrativa incredibilmente suggestiva e scritta con eleganza.
zc: ItaSA tratta soprattutto serie TV, le guardi? E se sì quali pensi…
a) siano le più belle?
b) siano finite troppo presto?
c) non avrebbero proprio dovuto iniziare?
JT:
a) Rescue Me e Nip/Tuck, ambedue sono scritte in modo incredibile, girate magnificamente, ben interpretate e giocano con le emozioni umane spinte all’estremo.
b) Otherworld (serie sci-fi degli anni ’80 che ha avuto scarsa fortuna) e Relativity (serie drama degli anni ’90)
c) Stacked.
zc: Puoi consigliarci una serie web che trovi notevole?
JT: condition:human. Si tratta di una serie web in sei parti girata con un budget microscopico e parla di un uomo che compra un “robot da compagnia”, un’androide con fattezze umane programmata per amarlo.
È una storia strana e piena di atmosfere e toni cupi. Proprio il mio genere di serie web.
[Grazie per avermi fornito il nuovo link perché io ne avevo viste 5 ma non ho mai potuto vedere il finale quando ha chiuso il sito ufficiale n.d. z.c.]
zc: Come funziona il casting per una serie web? Dai una telefonata ad attori con cui hai già lavorato o è come in una serie TV tradizionale?
JT: Alcuni degli attori erano amici da prima di girare (JuJu Chan, Simon Yin) e altri li ho incontrati in una sessione di casting aperta.
Mi piace incontrare gente nuova e a volte mi ritrovo a fissare qualcuno immaginandolo o immaginandola in ruoli diversi.
zc: Mi sono sempre chiesto chi decide i nomi dei personaggi. Mentre Lumina viene chiaramente dal latino e si contrappone al Reame Oscuro (o me lo sto inventando io?) altri hanno “nomi normali”. Come si decidono?
JT: Ho sentito il nome “Lumina” in un sogno e pensavo che suonasse bene. La storia originale che avevo scritto per Lumina la vedeva come vampiro assassino, ma ho deciso che sarebbe stato troppo complesso trasformarla in film con un budget ridotto, quindi ho cambiato la storia in quella con lo specchio. Ho scoperto in seguito che Lumina significa luce e che, per pura coincidenza, calza a pennello in ambedue le storie.
Sono sicura che qualche parte del mio subconscio sapeva che lumina assomiglia alla parola luminescenza, ma non ne ero pienamente consapevole quando ho scelto il nome.
I nomi “Ryder” e “Teddy Waits” sono ispirati dal musical “The Black Rider” di Tom Waits e William S. Burroughs, quelli di tutti gli altri mi sono venuti in mente mentre scrivevo la storia.
zc: Lumina ha fede, visione ed è innamorata, e Jennifer? Cosa vedi quando guardi in uno specchio?
JT: Vedo qualcuno che vuole fare altri film! Ho uno strano rapporto con gli specchi, mi fanno compagnia quando penso ad alta voce. Guarda, non ci vedo nessuno dentro, ma a volte mi sembra quasi di sentire delle voci.
zc: So che stai lavorando a un paio di film: “Jasmine” è quasi finito e un altro inizia a gennaio, parlacene un po’.
JT: Jasmine è un film che ho contribuito a produrre nel cui cast compaiono Jason Tobin (Better Luck Tomorrow), Eugenia Yuan (Charlotte Sometimes, Memoirs of a Geisha) e Byron Mann (Dragon Boys, Street Fighter – Sfida finale) [noi magari l’abbiamo visto in Dark Angel n.d. z.c.].
Abbiamo finito le riprese meno di due settimane fa e stiamo iniziando a pensare alla post-produzione proprio in questi giorni. È una storia fantastica, un film molto cupo e personale su un uomo che torna a Hong Kong un anno dopo l’assassinio di sua moglie e gli attori, specialmente Jason, sono assolutamente fantastici.
Riguardo il 2010… sto scrivendo e dirigendo un corto d’azione e un film sull’esperienza inversa dell’immigrazione (invece della storia sull’andare in
America sarà una storia sull’andare a Hong Kong). Sarà un anno impegnativo.
zc: Qual è la tua top 5 di “film che avrei voluto scriveredirigere”? E quello che ti penti di aver fatto?
JT: La mia top 5 films “film che avrei voluto scriveredirigere”: Blade Runner, Big Fish, The Reader – A voce alta, Sunshine e Il labirinto del fauno.
Quello che mi pento di aver fatto: Cabin Fever.
zc: Incontreremo ancora Lumina? E cosa sarà di lei?
JT: Stiamo scrivendo la seconda stagione di Lumina, e dopo aver ascoltato i feedback dei fan faremo episodi più lunghi, 5 nuovi episodi ognuno lungo 22 minuti! Finalmente mostreremo nel dettaglio il Reame Oscuro, mi sono divertita tantissimo a ideare l’aspetto del Reame e delle creature fantastiche che lo abitano.
Grazie per la disponibilità, Jen, in bocca al lupo per tutto!
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