Sono passati 11 anni da quando nel ’99 Ronald D. Moore ha lavorato a Star Trek, oggi è noto ai più per Battlestar Galactica, è ora di un ritorno alle origini?
In realtà se Moore è diventato famoso con BSG lo deve anche (soprattutto?) a Star Trek, essendo stato sceneggiatore e produttore di Star Trek: The Next Generation (TNG per i trekker), produttore esecutivo di Deep Space Nine (DS9) per poi finire a lavorare in Voyager (VOY), che all’epoca era in mano a Brannon Braga, con cui aveva collaborato per lungo tempo scrivendo molti episodi di TNG e DS9
La “parentesi VOY”, è durata ben… due puntate, a causa di screzi proprio con Braga, ma da allora pare che abbiano fatto pace.
Da allora Moore si è occupato di Roswell, entrando come coproduttore nella II stagione, guarda caso quando la serie prende una svolta un po’ più fantascientifica e meno “mi chiamo Liz Parker, ieri sono morta ma per fortuna un alieno bellissimo che ha 16 anni ma il fisico di un 25enne mi ha salvata”, cosa che mi ha fatto apprezzare molto di più la serie.
Dopo il Crashdown Café (così si chiamava il locale attorno a cui ruotano molti degli avvenimenti di Roswell) di WB, Moore passa a HBO e prende le redini di Carnivale, le critiche sono ottime ma alla fine della prima stagione è tempo di fare le valigie: una certa miniserie aveva avuto un successo incredibile, SciFi Channel, oggi Syfy, ordina allora una stagione di 13 episodi di quello che sarà uno dei remake più riusciti della storia: Battlestar Galactica.
Moore è ancora oggi nell’universo di BSG con lo spinoff Caprica, carina ma sicuramente non ai livelli della serie “madre”: il voler aumentare gli ascolti “annacquando” la fantascienza ha reso impossibile ricreare lo spessore di una serie come Battlestar Galactica.
Dopo la parentesi di Virtuality, un pilot di una serie mai nata e trasformato in un film per la TV (non malaccio peraltro, me l’ero accaparrato sperando diventasse una serie e invece…) per Moore potrebbe essere ora di tornare alla Federazione dei Pianeti di Star Trek, ecco cosa ha detto a “Den Of Geek” in una recente intervista:
“Considererei seriamente la cosa. Penso che in questo momento l’universo [di Star Trek] sia in buone mani, J.J. Abrams sta facendo un buon lavoro. Ho pensato che l’ultima mossa sia stata molto buona e ho fiducia che saprà dare un indirizzo a Star Trek per il prossimo futuro.”
“Lavorando a Star Trek per tutti quegli anni ho imparato veramente molte cose sullo scrivere per la TV per quanto riguarda le storie, la trama, la struttura e i personaggi.
Mi ha insegnato come scrivere e produrre per la TV. Poi quando sono arrivato a Battlestar ho deciso che volevo infrangere tutte le regole usate in Star Trek per scrivere storie.
Sin dall’inizio abbiamo deciso che se Star Trek faceva una cosa, Battlestar non l’avrebbe fatta. Abbiamo provato in ogno modo a creare una serie diversa da quello che era Star Trek.”
Qualcuno che farebbe una serie su Star Trek quindi l’abbiamo, il problema è che la CBS, che ne detiene i diritti per quanto riguarda la TV, non ha in cantiere niente del genere.
Se una serie ci sarà sicuramente sarà ambientata nella nuova linea temporale, quella del reboot di J.J. per intenderci ma mi sa che ne parleremo dopo il sequel a cui Zachary Quinto, come vi raccontavo un paio di giorni fa, tiene parecchio.
Intanto che Moore aspetta Star Trek XII comunque ha già un po’ di idee in mente, tra le quali pare ci siano un altro spinoff di Battlestar Galactica, un sequel di Io Robot (quello con Will Smith, ricordate?) e un progetto senza titolo che dovrebbe vedere Tom Cruise e Paula Wagner come co-produttori.
Visto che Moore è uno degli sceneggiatori più esperti di klingon, ha avuto nomination a 3 Emmy Awards (vinti: 1) e 5 Hugo Awards (vinti: 2)… beh, non sarebbe male dagli in mano una serie “Star Trek: The Alternate Universe”, no?
fonti:
http://www.airlockalpha.com
http://en.wikipedia.org
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